Targa Florio, Brand & Diritti
Alcune riflessioni su questa querelle che anima appassionati e storici dell'automobilismo sportivo.
Pochi irriducibili superstiti delle generazioni over '60 ricordano, se non sovrastati dalla demenza senile, cosa sia stata e quale significato abbia avuto per lo sport e per la Sicilia la Targa Florio. Le generazioni successive si fermano alle edizioni rallistiche, che dal 1978 hanno continuato la tradizione della gara ideata da Vincenzo Florio e che in 44 anni hanno sempre più stemperato l'idea stessa della Targa Florio e del suo significato sportivo ed economico.
Eppure Vincenzo Florio aveva fatto di tutto per lasciare una eredità ai siciliani, eredità fatta di ingegno, progresso e lungimiranza, eredità che basava le sue fondamenta su un progetto sportivo-turistico ben chiaro, soprattutto per chi avrebbe amministrato in futuro sia la Sicilia che il suo Automobile Club.
Se oggi volgiamo lo sguardo alla rete stradale che collega i paesi delle Madonie (e non solo questi...), allo stato di degrado ed incuria nel quale sono state abbandonate le strutture conosciute con il nome di "Floriopoli" e che nonostante tutto continuano ad attrarre gli interessi delle case automobilistiche con tradizione sportiva ed il turismo legato alla Targa Florio, se leggiamo quanto pubblicano i giornali ed i siti web sulle diatribe legate ai diritti sul marchio, meglio conosciuto come "Brand", analizzando l'inconcludenza e sovente incompetenza dei politici che amministrano il territorio ed i suoi beni e la "rapacità" di chi pensa di potere spremere denaro e gloria dal "Brand" senza nulla fare di concreto per la Targa Florio, non certo per il Rally ma per ciò che il nome Targa Florio ha rappresentato per la Sicilia e per il mondo sportivo, ebbene se ci soffermiamo su questi punti, la nausea verso i protagonisti di questa miserabile storia e lo sconforto nel sentirsi come siciliani abbandonati ad un ineluttabile destino, aumentano giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno, decennio dopo decennio.....
Tutto si traduce nella mancanza di un progetto che poggi i suoi presupposti sulla storia e sul territorio. Di fatto l'eredità che Vincenzo Florio aveva costruito e lasciato alla Sicilia sta correndo il rischio reale di essere inesorabilmente persa.
Manca sia chi rivendica diritti acquisiti sul “Brand” e da chi li vorrebbe acquistare.... l'onestà intellettuale di caricarsi del dovere di preservare l'eredità intrinsecamente legata al nome "Targa Florio". Questo non può esaurirsi nell'organizzare un rally o nel fare manifestazioni anche nel continente australiano (non ipotizzata, come è citato nell'articolo del giornale, ma già realizzate) o sulle strade e sui luoghi dell'immaginario televisivo isolano (Montalbano, Macari etc...) usando il “Brand “per fare cassa piuttosto che per continuarne la Storia.... Eppure è chiaro a tutti di come dare risalto alla Storia della Targa Florio amplificherebbe e darebbe slancio anche ad iniziative tese a fare cassa usandone nome e prestigio. Se esistesse un progetto concreto e non fumoso (basterebbe guardarsi in giro cosa ruota intorno al motorismo storico nazionale ed internazionale piuttosto che ipotizzare idee fumose ed alla fine irrealizzabili) si potrebbe si avere un guadagno per chi decide di investire, ma in cambio di un ritorno sul territorio con rilancio del turismo e dell’economia, come appunto era nella mente di Vincenzo Florio.
Chi oggi amministra il territorio e scopre che è esistita la Targa Florio, non che si corra un Rally con questo nome, farebbe bene a capire il significato di ciò che dice di volere proteggere e studiare un progetto insieme a chi conosce la storia e la potenzialità di questa eredità, inoltre farebbe bene a constatare di persona l'impossibilità di percorrere con continuità ed in sicurezza la rete stradale dei territori madoniti, questo soprattutto per chi abita e per chi lavora nelle Madonie.
Le infrastrutture sono la prima cosa, Vincenzo Florio nei primi del 900 lo aveva già capito, anche per questo aveva ideato la Targa Florio.
Stante così le cose, proprio per raccontare alle nuove generazioni l'orgoglio di essere siciliani e di volere raccogliere, conservare e tramandare l'eredità di Vincenzo Florio, oggi più che mai, di fronte a questo teatro ed agli attori sul palcoscenico, è meglio non far parte di questo "famelico" entourage e cercare di dimostrare con fatti concreti che esiste un’alternativa a tutto questo.
Resta il limite legato all’integrità della rete stradale delle Madonie, ma questo ricade interamente nelle responsabilità di chi è votato per amministrare.